Avanzo, disavanzo,
fuori bilancio
e giochi di prestigio

altan fuoribil

Dopo 25 anni di amministrazioni di centrosinistra caratterizzate da un “circo magico” in cui si sono alternate nei diversi ruoli sempre le stesse persone, a dodici mesi dalla scadenza dell’amministrazione Agata e dalle nuove elezioni comunali si ricomincia a ripetere le stesse promesse: risaneremo il bilancio comunale e abbasseremo le tasse comunali; tutti i cittadini saranno al centro delle nostre attenzioni perché “(…) la conoscenza è praticamente alla base di ogni tipo di discussione soprattutto se politica (…)”. Peccato che ad oggi il risultato sia invece ben diverso. E cioè: milioni di euro di debiti fuori bilancio; tasse comunali ai massimi di legge; carenza di trasparenza amministrativa; impossibilità di “ogni tipo di discussione soprattutto se politica”.

Il sindaco Moggia e l’intero Consiglio comunale, in data 30 aprile 2015, approvano trionfalmente all’unanimità (maggioranza e minoranza) il “Rendiconto della gestione – esercizio finanziario 2014”  in cui si magnifica il risultato di un avanzo di bilancio pari a +1.010.550,54 euro: risultato ottenuto in piena campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco (clicca qui).

Trascorrono solo 53 giorni ed ecco che il 22 giugno 2015  il nuovo sindaco Agata appena insediato,  insieme agli stessi assessori dell’amministrazione Moggia e l’intero consiglio comunale, prende atto che l’avanzo di bilancio di  +1.010.550,54 euro non era giusto e che dai successivi controlli emergeva invece un disavanzo di circa -762 mila euro… (clicca qui). Cioè un piccolo errore di calcolo pari a 1.772.000 euro! In ogni caso tranquilli: non dobbiamo pagare tutto subito, ma in comode rate della durata complessiva di 30 anni. Cioè, i famosi debiti lasciati alle generazioni future.

Ma non è ancora tutto. Infatti nelle pieghe degli atti amministrativi si scoprono ulteriori debiti fuori bilancio. Cioè, creditori imprevisti per debiti contratti dall’amministrazione comunale e non iscritti a bilancio. Cioè, il risultato esplicito di una amministrazione incapace e distratta.

Per quanto possibile, da una semplice e parziale ricerca emergono dati preoccupanti per tutti i cittadini e che dovrebbero allarmare i consiglieri comunali. Nell’arco di 18 mesi si rileva l’emersione di debiti fuori bilancio per oltre 750 mila euro, in massima parte costituiti da cause legali intentate da ditte (lavori pubblici non pagati) o cittadini (valutazione approssimativa di espropri),  a cui vanno aggiunti circa 450 mila euro di crediti inesigibili e da altri circa 2 milioni di euro che potrebbero derivare da esiti negativi delle cause legali e/o tributarie in corso: per un totale a carico delle casse comunali  di oltre 3 milioni di euro.

“E’ stata tua la colpa…” (cit. E. Bennato)

La curiosità sta nel fatto che ogni sindaco che si alterna nella carica al suo collega di partito nello scambio di poltrone, imputa al collega precedente la malagestione del bilancio comunale. Così, il sindaco Agata e l’assessore Canzio nulla sapevano dei debiti fuori bilancio ricevuti dall’ex sindaco Moggia: cioè la mano destra non sa cosa fa la mano (centro)sinistra.

Questo fa emergere e presumere che Agata e i suoi assessori non siano solo indifferenti alle legittime domande dei cittadini poste sulla gestione dei beni pubblici (scuole, depuratore, insabbiamento del golfo eccetera) ma che siano anche all’oscuro della realtà amministrativa del Comune, spesso totalmente delegata a funzionari o a dirigenti comunali, quando non a consulenti esterni di dubbie capacità e qualità.

Nel corso del consiglio comunale del 27 dicembre 2018 il sindaco Agata asseriva:   “(…) presumo che ci sia chi segua le partecipate in maniera maniaco ossessiva, meglio del Consiglio comunale, quindi stiamo tranquilli, c’è chi ci controlla e sa tutto e noi ce ne stiamo fermi immobili ad ‘abbeverarci dalla fonte di verità’…” (clicca qui). Al di là della stizzita ironia, è indubbio che anche Agata segua con attenzione le attività del Comitato Vallesanta. E questo conferma la supposizione che sulle società partecipate Agata poco conosce o, se conosce, muto deve restare.

Quella sindrome “maniaco ossessiva”

A proposito di ossessioni: sempre nel corso del già citato consiglio comunale Agata asseriva, nel merito del ricorso relativo all’accertamento dell’Agenzia delle Entrate, che nel processo “abbiamo vinto il primo grado”. Errore, Sindaco: non c’è stata alcuna vittoria. Il peggio è stato soltanto evitato – per ora – da un incerto giudizio della Commissione Tributaria di La Spezia, in cui si esprime che gli atti erano stati notificati in difformità delle disposizioni di legge (cioè non potevano essere notificati a mezzo raccomandata postale ma notificati ufficialmente all’interessato)  per cui non era più possibile entrare nel merito dell’accertamento (clicca qui). In ogni caso l’Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso in appello presso la Commissione Tributaria Regionale, di cui si avrà l’esito nel 2020.

Per chi non ricordasse, il contenzioso riguarda le vendite degli immobili del fronte a mare (magazzini, locali e box auto nel cosiddetto “primo lotto”). E a proposito di merito, nel verbale di accertamento redatto dai funzionari dell’Agenzia delle Entrate si rilevava che: “I ricavi non dichiarati e recuperati a tassazione per Euro 1.030.192 si riferiscono a operazioni immobiliari nelle quali la società avrebbe ceduto locali commerciali, artigianali ed autorimesse a valori inferiori ai costi di costruzione. (…) L’Ufficio ha, inoltre, constatato che i clienti beneficiari di prezzi di vendita al di sotto dei costi contenuti sono soci o loro consanguinei. Da ciò deriva anche una evidente sottofatturazione da parte della società nei confronti di soggetti più direttamente interessati senza che sussista alcuna ragione economica. (…)” (clicca qui – pag. 6). C’è bisogno di commentare? Aspettiamo anche noi di “abbeverarci”: più che “alla fonte della verità”, però, a quella della legalità.

(S)Memorandum finale

1) Per chi non ricorda e ancora si pone il quesito “Perché voi del Comitato… chiunque siate…”. Se non ha ancora capito chi siamo, può cliccare nella barra sotto la testata del nostro sito internet (clicca qui). Mentre per i consiglieri comunali distratti o che non hanno tempo per seguire la politica locale e spesso sono assenti nelle sedute consiliari, ricordiamo che, dal 2012 ad oggi, il Comitato Vallesanta, a molteplici spericolati atti amministrativi approvati dal consiglio comunale, ha protocollato presso gli uffici del Comune di Levanto e opposto allo stesso Consiglio comunale, osservazioni, diffide, petizioni firmate e sottoscritte con nome cognome e indirizzo dei rappresentanti del Comitato, oltre ai nomi e cognomi di centinaia di cittadini che hanno condiviso le iniziative.

2) Per chi non conosce la differenza tra comitato e partito politico e chiede “Perché non vi candidate alle prossime elezioni?”. E’ forse obbligatorio essere eletti per poter esprimere opinioni? Memoria corta: ad esempio, il primo dei “Dieci impegni” della lista “Per Levanto” alle elezioni comunali del 2015 recitava “…far partecipare tutti i cittadini alla vita amministrativa del paese. Massima informazione, confronto e coinvolgimento dei cittadini in tutte le decisioni” (clicca qui). Ora invece si può parlare soltanto se eletti? E poi, dove sarebbero stati in questi quasi quattro anni “l’informazione” e “il coinvolgimento”?

3) Per chi non ricorda e afferma che “Il discorso campus è vecchio”. Errore: la determina di giunta porta la data del 27 dicembre 2018. Ma forse, complici anche le festività natalizie, era sfuggita all’attenzione della minoranza. E forse per un’altra svista (eravamo in prossimità delle ferie estive) è sfuggita la determina che impegna il Comune a versare  “(…) in favore di Cassa Depositi e Prestiti S.p.a. (part. IVA: 07756511007) avente sede in Via Goito 4 – Roma la somma di € 13.905,80 quale restituzione della parte non utilizzata del contributo concesso per la redazione della progettazione del polo scolastico.” (clicca qui)

4) Per chi non ricorda e afferma che “Abbiamo votato contro”. Errore: nel consiglio comunale del 24 marzo 2017 incentrato sulla “Variante al P.U.C. vigente relativa alla ‘Valorizzazione degli edifici scolastici comunali’” che – come aveva spiegato il vicesindaco – “segna la fine dell’iter burocratico amministrativo della variante urbanistica per il campus scolastico di via Martiri della Libertà” la minoranza, compatta, si è astenuta. Che è cosa ben diversa dal “votare contro” (clicca qui).

5) Per chi afferma che “Con il mio gruppo consigliare… non avete alcun contatto”. E’ vero. E ringraziamo chi lo ha detto. Non vogliamo avere alcun “contatto”: né con la minoranza, né con la maggioranza. Per esercitare e difendere la libertà di esprimere critiche e opinioni non è davvero necessario questo “contatto”. Anzi.