Clamoroso al Cibali! Bisogna ricorrere alla mitica frase del radiocronista Sandro Ciotti per commentare l’articolo pubblicato sul Secolo XIX di oggi, 14 maggio 2019, a proposito del depuratore di Levanto. Dopo due anni di trionfali proclami e di vergognosi dinieghi o silenzi, oggi finalmente si ammettono “ripetuti guasti all’impianto di depurazione”. Non solo. Si ammette anche che “la questione dei cattivi odori non è ancora completamente risolta”. Ma il sindaco Ilario Agata, ex presidente della società Levante Sviluppo che ha curato la realizzazione del depuratore, trova ancora l’orgoglio per affermare che “l’impianto funziona”! Salvo spiegare poi che nei prossimi giorni ci sarà “l’intervento di ricostruzione delle griglie di trattamento”.
Domanda: allora è vero che il depuratore non funzionava? Eppure si tratta di un impianto con nemmeno tre anni di vita e “di grande eccellenza”, che “deve essere un esempio per tutta Italia”, come disse l’allora ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti… (clicca qui).
Andiamo avanti. Il sindaco Agata dichiara poi che questi interventi “permetteranno di migliorare la qualità delle acque”…
Domanda: allora è vero che la qualità delle acque non era ottimale? La risposta è fin troppo scontata: e a confermarlo ci sono le ripetute ordinanze di divieto di balneazione, anche in tempi recenti.
Ma non basta. Proseguendo con la lettura dell’articolo si trova il riferimento anche a “ripetuti guasti all’impianto che hanno procurato sversamenti di materiale fognario sulla pista ciclopedonale”… Peccato che gli sversamenti siano sì avvenuti, ma direttamente in mare, come ricorda questo video.
Infine, tra le righe si legge la conferma di quanto anticipato dal Comitato Vallesanta lo scorso 20 aprile (clicca qui), e cioè che si dovranno spendere altre decine di migliaia di euro “per estendere la condotta da Bonassola al nuovo impianto di depurazione a Vallesanta e per implementare la stazione di pretrattamento, pompaggio e posa”. Come dire che i lavori fatti solo un anno fa non vanno bene. Tanto è vero che nel comunicato stampa apparso oggi sul sito internet del Comune di Levanto (clicca qui) nell’ultimo paragrafo si legge addirittura che verrà eliminato il pozzetto in corrispondenza del chiusino “incriminato” nel video qui sopra e che la tubazione perciò non avrà più interruzioni. Cioè, si va per tentativi.
Senza contare, ancora, che dopo l’annunciata “corsa all’allacciamento” all’impianto modello (clicca qui), pochi giorni fa (Secolo XIX del 9 maggio: clicca qui) si è appreso che il vicino paese di Monterosso preferisce fare da sé, dotandosi di un nuovo e moderno impianto di trattamento fognario “che rispetta la normativa vigente” e addirittura l’obiettivo sarà la realizzazione “di un depuratore biologico”. Con buona pace, perciò, dell’impianto di Vallesanta, studiato per l’allaccio di circa 45 mila utenze…
Finale della storia. Le frazioni levantesi continuano a non essere collegate all’impianto e non basteranno certo i pochi interventi strombazzati per risolvere i problemi di una rete fognaria colabrodo, che continuerà a regalare sversamenti fognari e puzze nelle strade di Levanto.
Lo ricordiamo ancora una volta: tutte queste spese non sono un gentile regalo, ma i cittadini se le troveranno da pagare nelle future bollette. Mentre chi ha avuto responsabilità nei tanti, troppi errori commessi invece non paga nulla.
P.S. Proprio da oggi è scattato un nuovo divieto di balneazione “preventivo” per lavori in corso. (clicca qui).