Verso le elezioni / 5
Stupefacente, Agata!

controlli gdfGiovedì 3 settembre: la motovedetta della Guardia di finanza ispeziona con subacquei il tratto terminale dello scarico a mare del depuratore (a sinistra) e del Rio Gavazzo (a destra)

Sorprende che la Guardia di Finanza sollevi dubbi circa il funzionamento del depuratore (clicca qui e qui): dubbi che appaiono molto simili a quelli che pubblicamente denuncia da anni il Comitato Vallesanta. Così come sorprende che il pluricandidato Ilario Agata non sia stato informato che il suo mandato da sindaco (solo per l’ordinaria amministrazione, essendo in corso la campagna elettorale) scadrà fra una ventina di giorni. E’ perciò stupefacente la naturalezza, a mandato scaduto, con cui ripropone per l’ennesima volta il recupero del collegamento con Monterosso tramite l’ex galleria ferroviaria, spacciando il tutto come una geniale nuova idea di sviluppo del territorio (clicca qui).

Una vecchia idea più volte strumentalmente propagandata e tramontata per ovvie difficoltà tecniche e per gli enormi costi: si tratta infatti di una malandata galleria di circa 3 chilometri continui senza aperture, con estreme difficoltà di areazione, con nessuna illuminazione naturale e con difficoltà di superamento dell’interruzione causata dall’attuale linea ferroviaria in prossimità di Monterosso che, per ultimare il collegamento, richiederebbe la costruzione ex novo di un difficoltoso tratto di galleria.

Ma è forse ancora più stupefacente proporre il collegamento della rete fognaria di Monterosso al depuratore di Levanto, a cui è già collegata Bonassola, con il risultato di costituire Vallesanta come la cloaca massima della Riviera: un bel successo per il sindaco di Monterosso, contento e ben felice di convogliare e trasferire le acque luride e gli escrementi dei monterossini al di fuori del suo territorio e soprattutto al di fuori del mare di Monterosso.

E’ probabile che Agata, ormai concentrato sugli impegni che lo porteranno a essere protagonista della politica regionale, se non nazionale, non abbia cognizione dello stato e della condizione della rete fognaria del Comune di Levanto: i continui sversamenti di acque luride e escrementi nelle strade del centro cittadino e nelle zone periferiche nonché a cielo aperto nei corsi d’acqua (Ghiararo e suoi affluenti) sono sotto gli occhi e il naso di tutti i levantesi, che da anni pagano, con la bolletta dell’acqua potabile, i costi della depurazione.

E a proposito di trasparenza, Agata (candidato al consiglio della Regione Liguria, attuale sindaco oltre che ex presidente della “Levante Sviluppo”, ex assessore a tutto, comunque amministratore comunale da ben 15 anni), Del Bello (candidato civico alla carica di sindaco della lista sinistra-destra, attuale vicesindaco e assessore ai lavori pubblici/urbanistica, comunque amministratore comunale da 15 anni) e Lapucci (candidato civico di centrodestra alla carica di sindaco, ex vicesindaco e assessore all’ambiente e demanio per oltre 7 anni, di cui 5 nella giunta di centrosinistra Moggia e oltre 2 nella giunta di centrosinistra Agata, poi dimessosi senza alcuna pubblica giustificazione ma con dispiacere e super-elogi da parte del sindaco (clicca qui) ), ciascuno per l’importante ruolo ricoperto durante la costruzione e il controllo della gestione del depuratore, nonché responsabili del controllo della rete fognaria comunale, hanno il dovere di mettere in chiaro e rendere pubblici – almeno sul sito del Comune, ma anche sui propri siti elettorali – il reale costo del depuratore e il conto economico dell’intera opera, oltre a rendere pubblico il contenuto delle varie diffide trasmesse per conoscenza anche al Comune di Levanto dagli organi di controllo della Provincia circa i ripetuti malfunzionamenti del depuratore e la mancanza dei dispositivi per l’accertamento della qualità delle acque depurate e quali provvedimenti siano stati approntati: hanno venti giorni di campagna elettorale per dimostrare che per loro la trasparenza non è una favola da raccontare per acchiappare voti ma, da subito, una tangibile realtà.

Da ultimo, c’è da ricordare che Agata, Del Bello e Lapucci sono anche accomunati da un’altra cosa: tutt’e tre sono infatti stati raggiunti da “avviso della conclusione delle indagini preliminari” firmato dal sostituto procuratore della Repubblica della Spezia (clicca qui e qui). Un atto che, scriveva il Secolo XIX, “di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio”. Anche su questa vicenda è però calata una cortina di silenzio e adesso tutt’e tre si presentano al giudizio degli elettori, insieme ad altri tre componenti la giunta comunale di Levanto, anche loro “indagati” per l’identico presunto reato: Olivia Canzio (candidata civica Lista Del Bello, attuale assessore al bilancio, comunque amministratrice comunale da 15 anni), Alice Giudice (candidata civica Lista Del Bello, attuale assessore per i rapporti con le società partecipate e volontariato, comunque amministratrice comunale da 10 anni) e Paolo Lizza (candidato civico Lista Del Bello, attuale assessore al demanio e viabilità, comunque amministratore comunale da 15 anni).